Autostima

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  1. wildcat
     
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    L'autostima è la consapevolezza che un bambino ha (o non ha) del proprio valore agli occhi del mondo che lo circonda (genitori, parenti, insegnanti…). La si costruisce, passo dopo passo, sin dai primi giorni di vita del piccolo e ha a che fare, in gran parte, con il rapporto che i genitori riescono a instaurare con lui, con la loro capacità di infondergli, ancora neonato, sicurezza e fiducia in se stesso e negli altri. Non si tratta, quindi, di una componente genetica che i bimbi ricevono per via ereditaria. Dipende, invece, dal vissuto di mamma e papà, dal loro trascorso, che potrebbe renderli, senza che ne abbiano consapevolezza, ansiosi, irritabili, iperprotettivi… e che potrebbe influenzare, sempre inconsciamente, il modo in cui si prendono cura del piccino, dove per prendersi cura intendiamo proprio i gesti (cambiargli il pannolino, allattarlo, lavarlo, coccolarlo…) che fanno parte della vita quotidiana di un bebè. L'autostima, infatti, ha nel confronto con gli altri il suo campo di battaglia e l'esterno è per il bimbo lo specchio in cui riflettersi. La componente sociale gioca, in questo caso, un ruolo determinante mentre i rapporti con la famiglia ne sono il motore trainante. Pensare che un bambino sia, per natura, sicuro o no di sé, fiducioso o meno nelle sue possibilità, significa non considerare che i genitori abbiano un ruolo determinante nell'instaurare un rapporto con il proprio figlio, in grado di valorizzarlo e aiutarlo a crescere sano e forte.

    Affinché un figlio acquisisca fiducia nelle sue possibilità è indispensabile che mamma e papà per primi prendano coscienza del fatto che il bambino non è un loro prolungamento e si interroghino su quale sia stato il loro passato (che infanzia hanno avuto, come sono stati i loro genitori, da quali insicurezza sono mossi…). Quest'indagine nei meandri del proprio vissuto è il primo passo da compiere per non affossare il bimbo con il peso di aspettative troppo rigide e dettate da motivazioni che, in realtà, non lo riguardano.

    Spesso, infatti, capita che genitori insicuri e insoddisfatti di sé scarichino sul piccino le loro frustrazioni proiettando su di lui quelle che, in realtà, sono debolezze loro. In questo modo lo schiacciano, senza rendersene conto, e non gli danno la possibilità di sbagliare. Nello stesso modo, genitori che da piccoli hanno ricevuto poco valore sono più portati a trasmettere al bambino scarsa stima di sé e delle sue capacità, divenendo, inconsapevolmente, la causa principale della sua insicurezza e della sua perdita di fiducia. Queste caratteristiche comportamentali che si affermano nella prima infanzia (è entro i 6 anni, infatti, che la personalità si costruisce e si forma), potrebbero sfociare verso i 12, anni con il risveglio che segue al cosiddetto periodo di latenza, nei problemi e nei disturbi dell'adolescenza. Un bambino privo di autostima, che non crede nelle sue potenzialità, potrebbe diventare un adulto depresso, incapace di adeguarsi alle regole della società e di realizzarsi come persona, desideroso solo di farsi del male e di fare del male a coloro che lo circondano.



    citazione
    http://donne.virgilio.it/mamma/trucchi-e-c.../autostima.html
     
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0 replies since 26/11/2010, 22:44   31 views
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