Vuoi fare il giudice? Metti la minigonna!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    https://batticuorenotturnofan.forumcommunity.net/

    Group
    Member
    Posts
    15,407

    Status
    Anonymous
    Dicembre 2016, dicembre 2017. La giustizia disciplinare del Consiglio di Stato è decisamente troppo lenta. Per decidere il destino di Francesco Bellomo dodici mesi sono un’infinità. Il 27 dicembre di un anno fa la drammatica denuncia del padre di una delle studentesse che frequentavano la scuola “Diritto e scienza” e che vedeva sua figlia ridotta a uno scheletro di 42 chili per le pressioni di un magistrato che mescolava vita privata e presunte lezioni di diritto. L’appello del padre, a ridosso di Natale, con la figlia finita dallo psichiatra, suonava disperato: «Mi chiedo come sia possibile che un padre, affidando sua figlia a una scuola per la preparazione giuridica di futuri magistrati diretta da un consigliere di Stato, possa ritrovarsi in una simile situazione. Mi chiedo se addirittura i futuri magistrati possano essere in futuro ricattati, ricattabili o comunque condizionabili nell’esercizio delle loro funzioni. Mi chiedo se l’immagine del Consiglio di Stato sia compatibile con un contratto-borsa di studio dove si chiede “fedeltà assoluta” a una persona e si coartano scelte personalissime e diritti inviolabili della persona, dove uomini e donne sono classificati in esseri superiori e inferiori». Questo padre - che ha salvato sua figlia in extremis da un uomo di diritto che consegnava questionari sui fidanzati delle studentesse ed esigeva che ne descrivessero le prestazioni - un anno fa aveva fatto una richiesta semplice: «Vi chiedo, con il massimo rispetto, se un alto magistrato, che appartiene a un organo così illustre della Repubblica italiana, possa accanirsi così nei confronti di una giovane ragazza in evidente stato di inferiorità».
    Interrogativi che scuotono la coscienza. Perché il protagonista della storia non è un incolto, tutt’altro. Chi l’ha conosciuto in tribunale a Bari, dove è stato pm, lo descrive come dotato di un’intelligenza superiore. Lui stesso, nel suo curriculum, con un superomismo che stupisce, tiene a documentare il suo tasso intellettivo.
    Eppure proprio lui pubblicava sulla rivista “Diritto e scienza” i suoi carteggi intimi con le studentesse. Le “sputtanava” se non gli obbedivano.
    Ora. Com’è possibile che l’attuale vertice del Consiglio di Stato, i colleghi di Bellomo, non avvertano il disonore che sta calando sulla stessa istituzione per il troppo tempo necessario a punire Bellomo? Un anno è passato, ma non basta. Perché il 27 ottobre, quando finalmente il consiglio disciplinare ha votato, ecco la sorpresa. Sette voti per la destituzione di Bellomo. Quattro contro, due astenuti. Poiché le astensioni valgono come voto contrario, significa che la partita è finita 7 a 6. Bellomo ha anche citato civilmente due colleghi, che hanno dovuto astenersi. L’attuale Consiglio sta per scadere. Già eletti i nuovi togati. A breve la scelta del Parlamento sui laici. Se la decisione non fosse presa subito, accadrebbe che un nuovo Consiglio, che non ha ascoltato i protagonisti, dovrebbe decidere solo sulle carte. Poi ci vorrà il voto dell’Adunanza plenaria, cioè dei cento consiglieri di Stato, di cui pochi avranno letto il corposo dossier. Nel frattempo, nell’indifferenza del Consiglio di Stato, Bellomo continua a scrivere sentenze, a essere il direttore della scuola e della rivista, a tenere lezioni. Decisamente troppo. A meno che non si stia dalla parte di Bellomo che ha speculato sull’ansia di giovani laureate vogliose di conquistare la toga il più in fretta possibile, anche a costo della sottomissione e del silenzio.

    Fonte

    Approfondimento
     
    Top
    .
0 replies since 13/12/2017, 08:52   45 views
  Share  
.